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Nucleon decay
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Il problema della stabilità della materia barionica è di rilevante importanza in quanto direttamente connesso con la comprensione dell'evoluzione e dello stato attuale dell'Universo. Per spiegare l'attuale sproporzione della quantità di materia ordinaria rispetto all'antimateria presente nell'universo, nel corso della fase iniziale di evoluzione deve essersi verificato uno straordinario fenomeno di violazione del numero barionico, durante il quale l'energia iniziale si è trasformata in materia barionica. In base a molteplici e indipendenti considerazioni si può ipotizzare che tale materia non possa sopravvivere nel tempo in modo indeterminato. Si deve presupporre pertanto che il protone (ed il neutrone), su adeguata scala temporale, sia destinato a decadere. La vita media del nucleone, tN, è rappresentativa della scala di massa del mediatore dell'interazione responsabile del decadimento. Se la massa di tale mediatore è dell'ordine del TeV, come previsto dalle recenti teorie di Grande Unificazione basate sull'estensione Super-Simmetrica del Modello Standard (SUSY-GUT), la vita media del protone risulta essere dell'ordine di tN = 1032-1035 anni. Il rivelatore ICARUS finale, dotato di alcune kilo-tonnellate di massa sensibile (6x1032 nucleoni/kton), è quindi adeguato per un'indagine su queste ipotesi teoriche, estesa fino ad un limite dell'ordine di tN = 1033 anni, mediante possibile rivelazione diretta di un numero sufficiente di decadimenti nel corso del suo previsto periodo di funzionamento. Esistono tuttavia anche altri modelli, quale ad esempio quello dovuto a Pati e Salam, secondo cui la scala di massa del mediatore è più bassa e la vita media del protone ridotta all'ordine di tN = 1030-1032 anni. In tale ipotesi rivelatori con massa sensibile nel range delle centinaia di tonnellate, quali quelli già utilizzati in precedenti esperimenti, sarebbero sufficienti. I risultati negativi che sono stati sino ad ora ottenuti possono tuttavia essere imputati alla tecnologia impiegata in tali esperimenti, inadeguata a ricostruire con sufficiente precisione i complicati eventi di decadimento previsti, in cui numerose particelle sono prodotte in stato finale [N -> leptone + mesone(i)] Il rivelatore ICARUS intermedio da 600 ton fornisce invece un'opportunità ideale di indagare su queste ipotesi "esotiche" rimaste inesplorate nel corso degli esperimenti sino ad ora realizzati. Grazie infatti alla sua potenzialità di rivelazione di decadimenti di tale genere a livello di singolo evento, in pochi anni di funzionamento dell'apparato è possibile indagare su intervalli di vita media del protone fino a tN = 1032 anni. È importante sottolineare che il programma sperimentale previsto per la fase intermedia del progetto ICARUS (rivelatore da 600 ton) risulta del tutto complementare, oltre che propedeutico nell'indagine sulla stabilità della materia barionica, rispetto a quello previsto per la fase successiva (rivelatore da 3000 ton).

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